Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

Edizione Italiana di Back to Godhead (tradotta integralmente) Vol. 22, Numero 2
Back to Godhead, Fondata nel 1944 • Vol. 44, Numero 2 • Marzo/Aprile 2010


SOMMARIO

Lezione del Fondatore
5 Le Origini della Sofferenza
Srila Prabhupada spiega che i nostri tentativi fuorviati di trovare la felicità in questo mondo portano solo ad una maggiore sofferenza.
8 L’Economia di Krsna: 1–1=1
I tempi economici difficili ispirano riflessioni su Krsna, sui Suoi devoti e sul denaro.
11 Non Mollare!
Un devoto in subbuglio riguardo all’apparente conflitto tra il lavoro e la sua vita spirituale riceve un consiglio durante una visita al tempio.
13 I Dialoghi di Srila Prabhupada
Lo Standard di un Leader
15 Calendario
16 Terra: Una Meditazione
In che modo le forme solide dell’energia di Krsna possono ricordarci di Lui.
22 Trascendere le Tre Influenze della
Natura Materiale
Una rassegna delle istruzioni di Krsna su come superare le tre influenze della natura materiale ed entrare nel regno spirituale.
Luoghi Spirituali
26 Un Tempio sulla Collina
Un favoloso tempio Hare Krsna in stile Rajasthani nell’Utah attira cinquantamila visitatori all’anno.
36 Lavorare Sempre e Non Pregare Mai
Ci Fa Sprecare la Nostra Vita
Nel torrido sole di Dubai, un ingegnere considera la differenza tra un lavoro significativo e uno senza senso.
BACK TO GOD­HEAD

FONDATORE (sotto la direzione di Sua Divina Grazia Sri Srimad Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada) Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
Ali Krsna dasi (Alida D’Ambrosio)
DIRETTORE: Nagaraja dasa
EDIZIONE ITALIANA
E AMMINISTRAZIONE: Nimai Pandita dasa
TRADUZIONI: Purandara Misra dasa e Sri Saci dasi,
Gandharvika dasi
SPEDIZIONI: Visnupriya dasi

Per informazioni sulle spedizioni contattare:
Confederazione Nazionale delle Associazioni per la Coscienza di Krishna - strada Bonazza, 11
50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)
Tel. 0558076414 - Fax 0558076630
E-mail: nimaipandit@bbtitalia.191.it

NOMI SPIRITUALI: I membri dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna ricevono uno dei nomi di Sri Krsna o di un Suo devoto, seguito dal suffisso dasa al maschile e dasi al femminile che significa servitore o servitrice. Per esempio, il nome Krsna dasa significa servitore di Krsna.

VALORE DELLA RIVISTA: Valore a copia Euro 3,00. Le donazioni per ricevere la rivista devono essere versate sul C.C.P. n. 42036004, intestato a: “Confederazione Nazionale delle Associazioni per la Coscienza di Krishna”, strada Bonazza 11, 50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI).
© Associazione Ritorno a Krishna - Tutti i diritti riservati - Ritorno a Krishna - Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano N° 199 del 13/3/1989 - Vol. 22, N.2
Marzo/Aprile 2010
Stampa: La Zincografica, Firenze.
Sped. Abb. Post. Comma 20 C Legge 662/96 Filiale FI


BENVENUTO

LA PRIMA lezione di Krsna ad Arjuna nella Bhagavad-gita è “Tu non sei il corpo; sei un essere spirituale eterno.” Quando Arjuna sente questo, si chiede: “Significa che devo abbandonare tutto e andarmene da qualche parte a meditare?” Questa è una domanda naturale.
Arjuna chiede consiglio a Krsna. Krsna gli dice che deve continuare ad agire, ma che deve spiritualizzare la sua occupazione collegandola a Lui. Krsna ripete questo punto per tutta la Gita, rendendolo uno degli insegnamenti centrali del libro.
In questo numero ci sono tre articoli che trattano l’argomento del lavoro e la coscienza di Krsna: “Non Mollare!”, “L’Economia di Krsna: 1 – 1 = 1,” e “Lavorare Sempre e Non Pregare Mai, Ci Fa Sprecare la Nostra Vita.” Questi articoli contengono preziose intuizioni su come tenere Krsna al centro della nostra vita ogni giorno quando andiamo a lavorare.
In questo numero leggeremo anche di una coppia di devoti che hanno deciso di dare un corso diverso alle loro vite. Ispirati dalla visione di Srila Prabhupada e dalle sue istruzioni, hanno rifiutato di entrare nel mondo del lavoro e si sono invece dedicati completamente a diffondere la coscienza di Krsna. Si sono affidati a Krsna per il loro mantenimento e Krsna ha provveduto. Un magnifico tempio si trova nell’Utah come testimonianza della loro devozione e delle benedizioni di Krsna.
Hare Krsna.—Nagaraja Dasa, Direttore

I NOSTRI SCOPI

• Aiutare la gente a discernere la realtà dall’illusione, lo spirito dalla materia, l’eterno dal temporaneo.
• Evidenziare i difetti del materialismo.
• Offrire guida nelle tecniche vediche della vita spirituale.
• Preservare e diffondere la cultura vedica.
• Celebrare il canto dei santi nomi del Signore come insegnato da Sri Caitanya Maha­prabhu.
• Aiutare ogni essere vivente a ricordare e servire Sri Krsna, Dio, la Persona Suprema.


LEZIONE DEL FONDATORE

Vrindavana, India — 4 Novembre 1976

LE ORIGINI DELLA SOFFERENZA
Poiché non conosciamo le leggi sottili della natura, i nostri sforzi per ottenere la felicità in questo mondo spesso riescono solo ad accrescere la nostra sofferenza.
di Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada Fondatore-Acarya dell’Associazione per la Coscienza di Krsna.

lokah svayam sreyasi nasta-drstir
yo ’rthan samiheta nikama-kamah
anyonya-vairah sukha-lesa-hetor
ananta-duhkham ca na veda mudhah

“A causa dell’ignoranza, i materialisti non sanno niente del loro vero interesse, della via che permette di riuscire nella vita; i loro desideri lussuriosi li incatenano al godimento materiale e tutti i loro progetti sono concepiti a questo fine. Per la soddisfazione effimera dei loro sensi questi individui creano una società fondata sull’invidia. Questa mentalità li fa sprofondare in un oceano di sofferenze e nella loro stupidità essi non se ne rendono neppure conto.”
–Srimad-Bhagavatam 5.5.16


Questa è la descrizione del mondo materiale. Anyonya-vairah: sono tutti invidiosi l’uno dell’altro. Questo è il mondo materiale: io sono invidioso di te e tu sei invidioso di me. Si può estendere questo principio alla famiglia, alla società, alla comunità e alla nazione, ma il principio fondamentale è l’invidia e nient’altro.
Un verso all’inizio dello Srimad-Bhagavatam (1.1.2) descrive colui che è adatto ad accettare i principi spirituali del Bhagavatam: dharmah projjhita-kaitavo ’tra paramo nirmat-saranam. Il Bhagavatam è per le persone che non sono più invidiose. Gli invidiosi non possono accedere ai principi dello Srimad-Bhagavatam.
Il mondo intero è fondato sul principio dell’invidia, anyonya-vairah. E qual è il risultato dell’invidia? Sukhalesa-hetu: una felicità temporanea.
La natura del mondo materiale è tale da provocare una lotta continua tra una nazione e l’altra, tra una persona e l’altra, tra una comunità ed un’altra. Nonostante le molte leggi le persone lottano tra loro. Le Nazioni Unite sono state create per far cessare gli scontri tra le nazioni, ma che cosa sono le Nazioni Unite? L’ho già spiegato molte volte: sono un’assemblea di cani che abbaiano e basta. Le Nazioni “Unite” – non si uniranno mai. Si riuniranno per abbaiare. In quella sede abbiamo visto molte volte nazioni mostrare la loro invidia.
Nella Bhagavad-gita (5.29) Krsna dice sarva-loka mahesvaram: “Sono il proprietario di tutti i pianeti,” ma noi affermiamo: “Questa è la mia nazione,” “Questa è l’India, la mia nazione,” “Questo è il mio Pakistan,” “Questa è la mia America,” “Questa è la mia Russia” – ed ecco i conflitti. Un gruppo dice di essere proprietario di una terra e un altro gruppo dice: “Questa terra non è vostra, è nostra.”
Nonostante le Nazioni Unite, questi scontri continuano. Perché? Ananta-duhkham ca na veda mudhah: le persone si procurano sofferenze di ogni genere, ma non lo sanno. Sono dei mascalzoni che affermano i propri diritti alla proprietà e per questa lottano; sono costretti a farlo perché si trovano nel mondo materiale, che determina una condizione di sofferenza. Sri Krsna dice nella Bhagavad-gita (7.14) daivi hy esa guna-mayi mama maya duratyaya: “Questa Mia energia divina, costituita dalle tre influenze della natura materiale, è difficile da superare.” Ho citato questo esempio più volte: in una scuola l’insegnante costringe due ragazzi indisciplinati a tirarsi le orecchie a vicenda. Nel mondo materiale la natura costringe le anime ad agire nello stesso modo. Le persone hanno costruito ugra-karma – “attività orribili” – per distruggere questo mondo. La Russia ha armi nucleari e anche l’America le ha. Entrambe cercano l’opportunità di far cadere le bombe qua e là in modo che tutto venga distrutto. Le persone non conoscono lo scopo della vita e s’impegnano nell’ugra-karma creando motivi di ostilità.
Nello Srimad-Bhagavatam (7.9.43) Prahlada Maharaja dice, soce tato vimukha-cetasah: “Mi preoccupo solo di questi mascalzoni.” Essendo un Vaisnava, un devoto del Signore, Prahlada Maharaja non ha problemi. Un devoto si sentirà soddisfatto se avrà la possibilità di leggere e recitare lo Srimad- Bhagavatam ovunque, in qualunque parte del mondo, anche seduto sotto un albero. Se una persona è colta può leggere lo Srimad-Bhagavatam, ma anche se non lo è e non sa leggere non ha problemi, può cantare: Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare/ Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare ed essere felice ovunque.

Il brahmana analfabeta

A questo proposito c’è un esempio pratico. Mentre Sri Caitanya Mahaprabhu viaggiava nell’India del sud vide un brahmana analfabeta che nel tempio di Ranganatha cercava di leggere la Bhagavad-gita. Molte persone venivano e lo criticavano.
“Allora, brahmana, come fai a leggere la Bhagavad-gita?”
Egli non rispose.
Caitanya Mahaprabhu gli si avvicinò e vide che il brahmana guardava la Bhagavad-gita con le lacrime che gli scendevano lungo le guance, e comprese: “Questo è un puro devoto.”
Allora gli chiese: “ Caro brahmana, che cosa leggi?”
Il brahmana rispose: “Signore, non so leggere. Sono analfabeta e incapace di leggere il sanscrito.”
Caitanya Mahaprabhu allora gli chiese: “Che cosa fai dunque?”
“Il mio Guru Maharaja sapeva che sono analfabeta, tuttavia mi chiese di leggere ogni giorno la Bhagavad-gita. Perciò seguendo la sua indicazione cerco di leggere anche se non so che cosa c’è scritto.”
“Oh, questo è molto bello”, disse Caitanya Mahaprabhu. “Stai eseguendo l’ordine del tuo Guru Maharaja, ma Mi sembra che tu stia piangendo. Perché piangi se non sai leggere?”
“Perché non appena prendo in mano la Bhagavad-gita vedo il ritratto di Arjuna che chiede a Krsna di portare il suo carro sul campo di battaglia e Krsna che guida il carro su ordine di Arjuna. Questa immagine mi emoziona: ‘Oh, Krsna è così gentile, così buono. Nonostante che Egli sia Dio, la Persona Suprema, esegue l’ordine di un Suo devoto come se fosse un servitore.’ Quando sento questa emozione, piango: ‘Oh, com’è gentile Krsna e com’è misericordioso!’”
Caitanya Mahaprabhu lo abbracciò.
“Tu stai leggendo la Bhagavad-gita. Non importa essere letterati o colti o conoscere la grammatica e saper ingannare con le parole. Questo non è leggere. Se una persona comprende il significato della Bhagavad-gita, questo è leggere la Bhagavad-gita.”
La coscienza di Krsna non dipende dalla cultura di una persona. Un devoto è soddisfatto se può pensare a Krsna. Krsna desidera questo.

man-mana bhava mad-bhakto
mad-yaji mam namaskuru

“Pensa sempre a Me, diventa Mio devoto, adoraMi ed offriMi i tuoi omaggi.” (Bhagavad-gita 18.65) Krsna non ha mai detto: “ Per leggere la Bhagavad-gita e lo Srimad-Bhagavatam devi diventare un grande pandita o un esperto di grammatica.” Se sei un pandita o un esperto di grammatica, puoi usare la tua conoscenza per leggere le Scritture. Diversamente, chiunque, perfino un bambino, può applicare questa istruzione: man-mana bhava mad-bhakto mad-yaji mam namaskuru. Si può venire in questo tempio e offrire i propri omaggi. Anche questo andrà bene.
Un devoto quindi può essere soddisfatto in ogni condizione di vita, purché possa pensare ai piedi di loto di Krsna. Non c’è altro. Questo è tutto.
Perciò Prahlada Maharaja disse: “Non ho difficoltà ad attraversare l’oceano dell’ignoranza. La soluzione c’è già. Dovunque io sia penserò ai Tuoi piedi di loto e a nient’altro.”
“Ma tu sembri infelice.”
“Sì, sono infelice.”
“Perché?”
Soce tato vimukha-cetasah: “Penso a quei mascalzoni che non accettano le Tue istruzioni contenute nella Bhagavad-gita.”

Occupati a perdere tempo

Le persone sono sempre occupate come le scimmie e i cani. Le vedete molto occupate andare di qua e di là – proprio come le scimmie che saltano da un albero all’altro. Anche se la scimmia sta ferma, muove le braccia o il corpo. Può sembrare che sia molto occupata, ma la gente prende subito un bastone e grida: “Vai via! Vai via! Vai via!”
Le persone fanno progetti grandiosi per essere felici come le scimmie. Perciò si dice, arthan samiheta nikama-kamah: “I loro desideri lussuriosi li incatenano al godimento materiale e tutti i loro progetti sono concepiti a questo fine.”
È dovere di tutti fare qualcosa per il proprio benessere, ma, come inizia il verso di oggi, lokah svayam sreyasi nasta-drstih: “Questi mascalzoni non sanno niente del loro vero interesse.” Sreyas significa vero interesse e preyas significa profitto immediato. Nikama-kamah, la gratificazione dei sensi all’inizio è bellissima: “Mi godo la vita sessuale. Questo è molto bello. Perché dovrei cantare Hare Krsna! Lasciatemi godere del sesso.” Preyasi: questo è il piacere, ma non quello vero; perciò il verso dice nasta-drstih, “senza vedere”. Un mascalzone non sa che il piacere dei sensi non è il vero piacere. Esso dà origine a diversi tipi di sofferenza. Nasta-drstih. Il mascalzone non ha occhi per vedere questa realtà.
Prendete per esempio la vita sessuale. La persona ignorante non sa che essa è la causa della sofferenza. Ci sono due tipi di unione sessuale, quella lecita e quella illecita. Il sesso nella vita matrimoniale è lecito e il sesso fuori del matrimonio, come i cani e i gatti nelle strade o qua e là, è illecito. Nella vita spirituale il sesso lecito è ammesso. Krsna dice, dharmaviruddho ... kamo ’smi: “Sono l’unione sessuale che non è contraria ai principi della religione (Bhagavad-gita 7.11). Le Scritture ammettono l’unione sessuale tra un uomo e una donna sposati per generare figli, ma il sesso illecito è quello più abominevole. Comunque, in entrambi i casi, il sesso illecito o lecito è fonte di grande sofferenza.
Prendete in considerazione le sofferenze provocate dal sesso illecito. Oggi c’è l’aborto, l’uccisione del proprio figlio. Questo è un peccato gravissimo. Tutti quelli che ne sono coinvolti devono soffrire, ma non lo sanno. Ananta-duhkham ca na veda mudhah.
Corrono il rischio di soffrire vita dopo vita. Coloro che uccidono il figlio nel grembo della madre saranno puniti. Anch’essi entreranno nel grembo di una madre e qualcuno li ucciderà e allora entreranno nel grembo di un’altra madre e saranno di nuovo uccisi. Passeranno da un grembo ad un altro tante volte quante sono quelle che hanno ucciso. Non vedranno mai la luce del mondo. Questa è la punizione.
Le persone però non lo sanno. Ananta-duhkham ca na veda mudhah Esse non sanno come operano le leggi della natura. Una vita per una vita. Non avete il diritto di uccidere nessuna forma di vita. Non potete uccidere nemmeno una formica. Se uccidete, dovete soffrire.

La punizione del saggio

Queste non sono fandonie. Nelle Scritture ci sono molti episodi istruttivi. Vidura era un’incarnazione di Yamaraja, il potente signore della morte, che un saggio maledisse a nascere come figlio di una servitrice. Perché? Il saggio era stato portato alla corte di Yamaraja, dove gli era stata inflitta la punizione di essere trafitto con una lama appuntita dal retto fino in cima alla testa.
Il saggio chiese a Yamaraja: “Perché mi hai inflitto questa grande sofferenza? Perché mi hai dato questa punizione? Qual è la mia colpa?”
Yamaraja rispose: “Quando eri bambino hai trafitto il retto di una formica con un ago. Perciò meriti una punizione uguale.”
Riflettiamo. Da bambino giocando aveva trafitto una formica. A volte abbiamo visto dei bambini farlo e questo ha delle conseguenze. Non si può far male a nessun animale e a nessun essere vivente. Non si può.
Questi mascalzoni invece uccidono regolarmente. Sebbene abbiano una forma umana e un’intelligenza portata alla scienza, non sanno come funzionano le leggi della natura né si curano di saperlo e dicono che queste idee appartengono alla mitologia. Esse però non sono mitologia. Na veda mudhah. Non conoscono le leggi della natura. Ananta-duhkham: se fate del male agli altri, dovrete soffrire.
Dovremmo essere molto, molto attenti. Ci stiamo compromettendo passo dopo passo, ma le persone non lo sanno. Il mondo materiale è il luogo in cui ad ogni passo ci creiamo sempre più difficoltà: padam padam yad vipadam.
Il Bhagavatam (10.14.58) dice:

samasrita ye pada-pallava-plavam
mahat-padam punya-yaso murareh
bhavambudhir vatsa-padam param padam
padam padam yad vipadam na tesam

“Per coloro che si sono rifugiati sul vascello dei piedi di loto del Signore – che è il rifugio della manifestazione cosmica ed è famoso come Mukunda, Colui che dà la liberazione – l’oceano dell’esistenza materiale è simile all’acqua contenuta nell’orma dello zoccolo di un vitello. La loro destinazione è param padam, Vaikuntha, il luogo dove non esistono miserie materiali, non il luogo dove ad ogni passo c’è un pericolo.”
Come si può salire sul vascello dei piedi di loto del Signore?
Sri Caitanya Mahaprabhu ci ha avvisato:

niskincanasya bhagavad-bhajanonmukhasya
param param jigamisor bhava-sagarasya
sandarsanam visayinam atha yositam ca
ha hanta hanta visa-bhaksanato ’py asadhu

“Per una persona che è seriamente desiderosa di attraversare l’oceano materiale e d’impegnarsi nel servizio trascendentale al Signore senza motivazioni materiali, il fatto di vedere un materialista immerso nella gratificazione dei sensi e una donna dedita agli stessi interessi è una cosa più odiosa che bere volontariamente del veleno.”
(Caitanya-caritamrta, Madhya 11.8)
Chiunque desideri rendere servizio devozionale, dedica la sua vita a servire Bhagavan, Krsna. È questo che Krsna vuole. Una persona deve decidere: “Sì, voglio arrendermi completamente a Krsna.” Una persona così arresa è detta niskincana, “uno che non possiede nulla”. “Arrendersi” significa che si è finito con tutti gli impegni materiali. Ciò comprende il karma o attività interessata, il jnana o speculazione filosofica e il comune yoga. Bhakti, il servizio devozionale, significa che una persona ha finito con tutto questo e desidera soltanto arrendersi a Krsna.
Dobbiamo diventare niskincana – non avere più interessi materiali. Chi può farlo? Bhagavad-bhajanonmukhasya: colui che è desideroso di servire il Signore.
Nella Bhagavad-gita (9.3) Krsna dice: “Se non venite a Me, se non Mi accettate, continuerete a nascere e a morire.” E questo significa ananta-duhkham: le vostre sofferenze continueranno vita dopo vita.
Dovremmo essere molto, molto attenti a non sprecare questa forma umana neppure per un istante. Questa è la vera vita. Rupa Gosvami ha scritto, avyartha-kalatvam:un devoto dovrebbe essere sempre pronto a chiedersi: “Un istante della mia vita è passato, l’ho sprecato o l’ho usato bene?” Questo dovrebbe essere il punto. Ayusah ksana eko ’pi na labhya svarna-kotibhih. Canakya Pandita ha affermato che nemmeno con milioni di dollari si può far tornare un istante della nostra vita. Coloro che cercano di avanzare nella vita spirituale – quanto dovrebbero essere attenti! Perciò Rupa Gosvami ci ha dato questa formula avyartha-kalatvam: non un solo istante dovrebbe essere sprecato senza cantare Hare Krsna.
Vi ringrazio moltissimo


L’Economia di Krsna : 1– 1= 1
Prendere rifugio in Krsna è la soluzione per ottenere pace e prosperità
di Arcana Siddhi Devi Dasi


L’anno scorso furono assegnati otto Academy Award a un film a basso costo realizzato in India, Il Milionario. Coloro che frequentano i cinema hanno parlato dell’emozione suscitata in loro da questa vicenda. L’idea che un mendicante dei bassifondi dell’India potesse vincere un milione di dollari in un gioco a premi li riempiva di speranza. Sebbene la storia non fosse vera, presentava un tema popolare ricorrente nelle varie epoche: da povero a principe.
Nell’attuale crisi economica recessiva, è molto più realistico e prevalente lo scenario opposto: da ricchi a straccioni o da principe a povero. Perciò non è difficile comprendere come il Milionario abbia potuto dare a milioni di spettatori la speranza che nella loro vita le cose potranno cambiare in meglio.
Nel corso della storia l’economia ha attraversato dei cicli. In generale le crisi recessive derivano da un’eccessiva avidità e dallo sfruttamento. Perciò chi può meravigliarsi dall’attuale situazione dell’economia? Se siamo immersi nella mentalità di godere separatamente dal Signore in questo livello materiale d’esistenza, allora siamo sottoposti alle leggi che governano questo mondo.
Dalla Bhagavad-gita sappiamo che questo è il regno della dualità – felicità e sofferenza, perdita e guadagno, vittoria e sconfitta. E tutto è transitorio. È la ricetta dell’ansietà che nei momenti difficili aumenta sempre. Coloro invece che hanno intrapreso il percorso della devozione a Dio, Krsna, sono soggetti ad un diverso insieme di regole, che potremmo chiamare l’economia di Krsna, in cui 1–1= 1. Per i puri devoti che vivono pienamente la realtà spirituale niente diminuisce mai; le risorse non vanno mai perdute o esaurite. E anche per coloro che non hanno raggiunto la perfezione, l’economia di Krsna si applica in base ai progressi del singolo devoto.
Srila Prabhupada ci racconta una storia che esemplifica il principio di questa economia. In India c’era una volta un ragazzo che proveniva da una famiglia molto povera. Era uno studente della gurukula e il suo insegnante stava preparando una grande festa per la comunità. Chiese a tutti i suoi alunni di portare qualche preparazione per la festa. Quando il ragazzo andò a casa e chiese alla madre che cosa avrebbe potuto portare, lei gli rispose che erano troppo poveri per contribuire in qualche modo. Il ragazzo cominciò a singhiozzare. Vedendo la sofferenza del figlio, la madre gli consigliò di andare nella foresta a cercare Dina Bandhu (un nome di Krsna che significa “l’amico dei poveri”).
Con la certa speranza nel cuore il ragazzino si recò nella foresta e chiamò ad alta voce: “Dina Bandhu, per favore vieni. Dina Bandhu, per favore vieni.”
Dopo un po’ Krsna apparve e, ascoltato il ragazzo, gli disse di riferire al maestro che per la festa avrebbe portato dello yogurt. Il Signore gli disse di tornare nella foresta il giorno della festa ed Egli gli avrebbe dato lo yogurt.
Il maestro fu felice di sentire che il bambino avrebbe fornito lo yogurt per la festa e la mattina di quel giorno speciale il ragazzo si recò nella foresta e chiese di nuovo al suo Signore di apparire. Krsna Si presentò con un vaso di yogurt e il ragazzo si recò felicemente a scuola con il suo tesoro, ma quando il maestro vide che il ragazzo aveva portato soltanto un vasetto di yogurt, s’inquietò.
“Cosa! Hai portato solo così poco yogurt? Centinaia di persone parteciperanno alla nostra festa.”
In preda alla collera, il maestro colpì il vaso che il ragazzo teneva in mano e lo yogurt si sparse sul pavimento. Quando il maestro raccolse il vaso, fu sorpreso di vedere che era ancora pieno di yogurt. Rovesciò di nuovo lo yogurt e fu meravigliato nel vedere che il vaso rimaneva pieno.
Questo racconto dimostra, tra l’altro, che non ci può essere diminuzione nel mondo spirituale. Se prendiamo rifugio nel Signore, Egli ci proteggerà da ogni mancanza o limitazione. Nella Bhagavad-gita (9.22) Krsna ci dice che preserverà ciò che un devoto completamente arreso possiede e gli fornirà quello che gli manca. Krsna Si prenderà a cuore le nostre necessità nella misura in cui noi Gli dedichiamo la nostra vita.

Esempi tratti dai primi anni dell’ISKCON

I devoti, nel corso degli anni, hanno avuto molte occasioni di verificare la promessa che Krsna ha fatto di provvedere e prenderSi cura dei Suoi devoti. Nei primi giorni della missione di Prabhupada alcuni devoti che vivevano insieme a San Francisco non avevano il denaro per pagare l’affitto dell’appartamento. La mattina in cui dovevano essere sfrattati lasciarono l’appartamento e scesero in strada per recarsi al servizio del mattino al tempio. Mentre uscivano, dei biglietti da cento dollari caddero giù da una fonte non visibile. Essi raccolsero il denaro con cui poterono pagare l’affitto e dare una considerevole donazione a Srila Prabhupada.
Quando altri devoti a Filadelfia si trovarono in una situazione simile decisero di continuare con il loro servizio spirituale di canto in pubblico affidandosi alla misericordia di Krsna. Il giorno in cui dovevano pagare l’affitto un uomo che non avevano mai visto prima e che non videro mai più, si avvicinò al gruppo di canto e porse loro una busta su cui era scritto “Per Krsna”. La busta conteneva l’esatto ammontare dell’affitto.
In entrambi questi esempi Krsna aveva messo i devoti in una situazione in cui la loro unica possibilità era affidarsi a Lui. A volte Krsna mette i devoti in situazioni difficili proprio per dimostrare che Egli è la fonte del loro sostentamento. In tal modo la fede dei devoti diventa più forte ed essi si liberano dall’ansietà per le future situazioni di difficoltà, sapendo che Krsna provvederà a tutte le loro necessità.

Usare le risorse al servizio di Krsna

Un altro principio dell’economia di Krsna è che quanto più i devoti sono capaci di usare le proprie risorse al servizio del Signore, tanto più saranno ricompensati. Srila Prabhupada con le sue imprese eccezionali ha dato un esempio di questo principio quando è arrivato negli Stati Uniti nel 1965. In pochissimi anni la sua missione aveva oltre cento templi in tutto il mondo e molte risorse per diffondere gli insegnamenti di Sri Caitanya.
Se usiamo male le risorse destinate al servizio del Signore, Egli può diminuire le nostre disponibilità o togliercele. Se a causa della ricchezza qualcuno dimentica il suo servizio al Signore, Egli, per amore verso questa persona, può togliergliela. Krsna protegge i Suoi devoti neofiti dall’essere attratti da troppi possedimenti materiali o dal diventarne orgogliosi.
Un altro punto importante dell’economia di Krsna è che se diamo, riceviamo.
Krsna nella Bhagavad-gita ci dice che, Egli reciproca in proporzione a quanto ci arrendiamo a Lui. Il denaro, il tempo, la nostra fatica, i nostri attaccamenti materiali – possiamo dare tutto questo al Signore ed Egli contraccambierà al di là delle nostre più grandi aspettative.

La venditrice di frutta fortunata

Le Scritture contengono molti racconti a sostegno di questo principio. Lo Srimad-Bhagavatam narra la storia di Krsna bambino che voleva fare uno scambio con una venditrice di frutta. Egli teneva dei chicchi di grano nelle Sue manine, ma nel tempo necessario per raggiungere la venditrice, la gran parte dei chicchi era scivolata attraverso le Sue piccole dita e a Lui non era rimasto praticamente nulla da dare alla donna. Vedendo l’incantevole volto luminoso del Signore, la venditrice di frutta ebbe un moto d’amore nel cuore e riempì le Sue braccia di frutta. Il Signore in cambio riempì la sua cesta di gioielli.
Questi esempi della generosità di Krsna non ci dovrebbero ispirare relazioni commerciali con Lui. Non dovremmo pensare: “Darò molto al Signore, così riceverò molto da Lui.” È vero che Krsna può soddisfare tale desiderio, ma a noi mancherà la vera ricompensa, l’amore per Lui. Dovremmo dare a Lui con un’attitudine di servizio chiedendo di partecipare al Suo eterno servizio. Nella realtà eterna tutto è sempre fornito e non c’è ansietà su come mantenersi.
Possiamo prendere ispirazione dai puri devoti, che non desiderano nulla oltre alle necessità primarie della vita. La loro coscienza è immersa nella realtà trascendentale, in un mondo in cui la ricchezza è illimitata e in cui gli alberi soddisfano ogni desiderio (sebbene i residenti desiderino solo cose per servire Radha e Krsna). Essi si cibano di preparazioni ricche e sontuose, non per la gratificazione dei sensi, ma per far piacere a Krsna. Indossano abiti e ornamenti meravigliosi solo per il piacere di Krsna e la loro ricchezza consiste in una pura e sempre crescente emozione d’amore per il loro Signore.
Se applichiamo questi principi alla nostra vita, anche noi entreremo in uno stato di coscienza in cui l’economia di Krsna prevale. Anche mentre viviamo in questo mondo possiamo liberarci dal nostro condizionamento materiale. L’incentivo proposto da Krsna per l’era attuale è cantare i Suoi santi nomi: Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare/ Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Questi nomi purificheranno il nostro cuore dai desideri per le cose che c’impediscono di amare Krsna. Questo canto ha la potenza di portare pace e prosperità al mondo intero.

Arcana Siddhi Devi Dasi fu iniziata da Prabhupada nel 1976. Vive con suo marito e suo figlio a Sandy Ridge nel North Carolina, dove lavora come terapeuta familiare.

Non Mollare

Un’ispirazione interiore e una lezione al momento opportuno aiutano un devoto a risolvere i propri dubbi sul valore spirituale del suo lavoro.
di Manish Goel


Ogni mattina trascinavo il mio corpo in ufficio ed ogni sera tornavo a casa strisciando come un serpente bastonato, pieno di vergogna. Il mio cuore martellava incessantemente la mia mente con il pensiero che avrei dovuto lasciare questo lavoro.
Analizzavo il mio lavoro dal punto di vista della coscienza di Krsna e lo trovavo degradante e contrario ai suoi principi. Lavoro per una ditta di vendite al minuto e il mio compito è creare degli slogan che inducano le persone a comprare sempre di più. Cominciai a pensare che qualsiasi tipo di attività che fa crescere i desideri materiali contribuisce alla trappola di maya.
“Sono sul sentiero della coscienza di Krsna per sfuggire all’influenza di maya, ma mi trovo impegnato a creare attrattive materiali per gli altri.” Questo pensiero mi tormentava continuamente.
Allora mi chiesi: “Il mio ragionamento è giusto? Se comincio a valutare i diversi tipi di lavoro posso trovare difetti in ognuno di essi. E se desidero davvero lasciare il mio lavoro, dovrei andare a vivere in campagna, lavorare la terra, allevare una mucca e praticare la coscienza di Krsna. Io però non uccido animali, né vendo liquori, non faccio scommesse né altre attività illecite. Ho un lavoro normale, quindi qual è il mio problema con questo lavoro?” Questo insieme di sensazioni mi agitava la mente.

La mia povera mente distorta non riusciva a capire che era la mia coscienza che dovevo cambiare e non la mia professione. Il sole delle mie certezze era tramontato nel buio della pusillanimità, inconsapevole del raggio di speranza che si avvicinava.
Una voce nel cuore però mi diceva: “Non mollare!” e decisi di andare alla festa della domenica nel tempio Hare Krsna di Chowpatty, un quartiere di Mumbai.
Seduto vicino a Radhanatha Swami, la guida spirituale del tempio, c’era un uomo alto, dalla corporatura robusta e di carnagione scura. Il suo nome è Devamrta Swami e stava parlando al pubblico. Sul volto aveva un sorriso sereno e sembrava sempre pronto a scoppiare in una fragorosa risata. Pochi minuti dopo lo fece varie volte.
Iniziò la lezione proprio con la domanda che mi bruciava nella mente: possiamo essere coscienti di Krsna sul posto di lavoro?
Ecco alcuni dei suoi argomenti: dobbiamo chiederci perché lavoriamo. Se lo facciamo per noi stessi non saremo mai felici e soddisfatti. Coscienza di Krsna significa soddisfare i sensi di Krsna. Nella Bhagavad-gita (3.1) Arjuna chiede a Krsna:

jyayasi cet karmanaste
mata buddhir janardana
tat kim karmani ghore mam
niyojayasi kesava

“O Janardana, o Kesava. Perché vuoi che m’impegni in questa orribile battaglia se consideri l’intelligenza superiore all’attività interessata?”
Prabhupada spiega: “Anche Arjuna pensava che la coscienza di Krsna o buddhi-yoga o intelligenza nell’avanzamento della conoscenza spirituale significasse ritirarsi dalla vita attiva e praticare penitenze e austerità in un luogo appartato.” Quando però Krsna spiegò ad Arjuna l’importanza del karma-yoga, egli comprese il suo vero dharma o dovere. Krsna chiarì che Arjuna non stava combattendo per se stesso ma per Lui.
“Se Arjuna può mettere da parte tutti i suoi pregiudizi per combattere una grande guerra – che comportava l’uccisione dei suoi cari – allora ciascuno di noi può fare il proprio lavoro con molta tranquillità,” disse Devamrta Swami.
Poi aggiunse che le persone potrebbero credere che i devoti non lavorino duramente; ma se da devoti compiamo il nostro dovere bene e con intelligenza, questo fa buona impressione sulle persone e diventiamo veri ambasciatori della coscienza di Krsna.
“Se sviluppiamo l’attitudine di offrire tutto a Krsna,” disse, “allora Krsna ci dà l’intelligenza per compiere i nostri doveri alla perfezione.”

Risposte alle domande

Non gli avevo posto le domande che mi tormentavano, ma egli aveva risposto a tutte. Un nuovo sole sorse nella mia coscienza e le sue parole furono come un raggio di speranza. Ora sapevo perché non ero mai felice e soddisfatto del mio lavoro: lavoravo solo per la soddisfazione dei miei sensi e del mio ego.
Mi ero così attaccato al mio lavoro da identificarmi con esso e avevo trascurato la sincera ricerca della mia vera identità. Avevo dimenticato che avrei dovuto servire il Signore con l’attività che mi aveva dato invece di offrirla ai desideri del mio ego. Ora comprendo che poiché non faccio un’attività che viola i principi base della religione – non prendere intossicanti, non mangiare carne, non fare sesso illecito né gioco d’azzardo – posso concentrarmi sul mio lavoro ed essere onesto nel compimento dei miei doveri.
Dalla lezione di Devamrta Swami compresi che ogni azione di un devoto dovrebbe essere un’offerta a Krsna. Un devoto dovrebbe cercare di lavorare per la gratificazione dei sensi di Krsna e quindi sentirsi obbligato a lavorare. Dovremmo capire che basta identificarci come i servitori di Krsna per realizzare un’individualità completa. Questo argomento mi aiutò a capire che ogni mia azione è un mezzo per servire Krsna.

Una pietra miliare

Questa lezione fu un’importante pietra miliare sul mio percorso nella coscienza di Krsna. Da allora non sono più cupo e provo entusiasmo nell’andare al lavoro. In effetti cerco di perfezionare la mia attività perché ora credo che sia un modo di soddisfare Krsna.
A volte però me ne dimentico e sono portato via dal mio ego, perciò ho messo un pro-memoria sul tavolo del mio ufficio: “Ricorda, tutto è un’offerta a Krsna.”
Non voglio che questa verità esca dalla mia mente. Desidero che resti sempre con me per farmi continuare a ricordare la mia vera identità di servitore di Krsna. Come un vero devoto desidero essere sempre nell’estasi dell’attitudine di servizio e voglio compiacere l’oggetto del mio servizio: Sri Krsna. Allora, come ha fatto per mezzo della lezione di Devamrta Swami, Krsna risponderà a tutti i miei dubbi. Per mantenere intatta la mia fede devo essere paziente e ascoltare la voce del cuore quando dice: “Non mollare!”

Manish Goel ha ventisette anni ed è scapolo, vive alla Bhaktivedanta Academy for Cultural Education. L’Academy che è collegata all’ISKCON di Chowpatty offre alloggio e formazione spirituale ai lavoratori che praticano il servizio devozionale.


I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA

Lo Standard di un Leader


La seguente conversazione tra Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ed alcuni suoi discepoli si è svolta nel dicembre del 1973 durante una passeggiata mattutina a Venice Beach in California

Discepolo: Srila Prabhupada, talvolta sosteniamo che, benché le leggi della natura siano molto potenti, possiamo vincere la malattia e la morte se ci abbandoniamo a Sri Krsna, in quanto Egli controlla la natura. Gli scettici invece dicono che possiamo arrivare a controllare gradualmente le leggi della natura da soli, senza Dio.
Srila Prabhupada: No, siamo costretti ad accettare le leggi della natura. Chi può dire di aver vinto le leggi della natura?
Discepolo: I medici e i biologi però hanno sconfitto moltissime malattie.
Srila Prabhupada: Ma le persone si ammalano ancora. Allora in che modo i dottori hanno sconfitto le malattie?
Discepolo: In Africa e in India, per esempio, vaccinano tutti contro il vaiolo ed hanno salvato dalla morte molte migliaia di bambini.
Srila Prabhupada: In ogni caso però i bambini cresceranno, diverranno vecchi e infine moriranno. Perciò la morte non è stata sconfitta. E inoltre, perché si preoccupano per questi bambini? Non vogliono che vi sia sovrappopolazione, quindi secondo questa logica i dottori dovrebbero lasciarli morire. I medici però non sono logici. Da una parte vogliono impedire che questi bambini muoiano e dall’altra raccomandano l’uso degli anticoncezionali e con l’aborto uccidono i bambini nel grembo della madre. Perché? Perché uccidono? Per controllare l’aumento della popolazione. Allora se in un’altra parte del mondo i bambini muoiono, perché si preoccupano di salvarli?
Discepolo: Quando il bambino è nato vogliono salvarlo, ma quando è ancora nel ventre di sua madre, pensano di poterlo uccidere. Dicono che non è ancora un essere umano.
Srila Prabhupada: Il bambino però è già nato non appena la donna rimane incinta. Gravidanza significa che il bambino è già nato. Come possono dire che il bambino non c’è ancora? Che cosa sono queste sciocchezze? Quando una donna è incinta diciamo che porta un bambino. Ciò significa che il bambino è già nato. Perciò io affermo che questo affare degli aborti è semplicemente una mascalzonata.
Discepolo: Tuttavia essi sono riusciti a darne una spiegazione razionale.
Srila Prabhupada: Come?
Discepolo: Qualche volta dicono che fare ciò che pensano sia la cosa migliore e naturalmente negano che ci sia qualcosa come il karma che poi li punirà. Sembra che seguano un tipo di “filosofia da conigli”. Quando un coniglio chiude gli occhi per non vedere il lupo che gli si avvicina pericolosamente, effettivamente può pensare di essere salvo.
Srila Prabhupada: Allora gli abortisti credono in una filosofia da conigli, ma questa non è una filosofia da uomini. E’ una filosofia da conigli, da rane, da asini. Essi sono stati descritti nello Srimad-Bhagavatam (2.3.19): sva-vid-varahostra-kharaih samstutah purusah pasuh. I leader, che spesso sostengono l’aborto, sono mascalzoni che vengono glorificati da altri mascalzoni e dagli sciocchi – il popolo in generale. Siccome tutta la popolazione è fatta di mascalzoni, eleggono un mascalzone come loro leader. Poi, non soddisfatti, mandano via il primo mascalzone e ne eleggono un altro. Questo è detto punah punas carvita–carvananam: masticare il masticato. La gente non sa chi eleggere. Perciò le persone devono essere educate a scegliere un leader cosciente di Dio, che sia veramente adatto ad essere un leader. Allora saranno felici. Altrimenti continueranno ad eleggere un mascalzone e a rifiutarlo, ad eleggerne un altro e a rifiutarlo e così via.
In America c’è un motto “Confidiamo in Dio”. Noi non diciamo “Eleggete me come presidente”. Diciamo semplicemente che lo standard di un leader dovrebbe essere quello di conoscere chi è Dio e di aver fede in Lui. E la gente che vuole realmente conoscere chi è Dio deve leggere la Bhagavad-gita. Dovrebbe leggerla con intelligenza, cercando di capirla e poi, per un ulteriore progresso, può studiare lo Srimad-Bhagavatam. Noi non inventiamo teorie, ma prendiamo le nostre informazioni su Dio dai libri autorizzati.
Discepolo: Nel nostro opuscolo sulla politica abbiamo elencato le qualifiche di un leader. Innanzitutto diciamo che deve seguire i quattro principi regolatori: non mangiare carne, non fare sesso illecito, non giocare d’azzardo e non fare uso d’intossicanti. L’unica istruzione in positivo che diamo al leader è di cantare il santo nome di Dio. Qualcuno però potrebbe sostenere che queste richieste violano il principio costituzionale della separazione tra Chiesa e Stato.
Srila Prabhupada: Se credi in Dio, perché dovresti fare obiezione al canto dei Suoi santi nomi? Se dite: “Noi abbiamo fede in Dio” allora dovete conoscere il nome di Dio e il Suo indirizzo. Così potete veramente confidare in Lui. E se non li conoscete, imparateli da noi. Noi vi diamo il nome di Dio, il Suo indirizzo e le Sue qualità – tutto. Se invece dite che Dio non esiste, allora che cosa significa “Confidiamo in Dio”?
Discepolo: Hanno fatto propaganda per separare Stato e Chiesa, ma così hanno separato anche Dio dal Paese.
Srila Prabhupada: Coloro che fanno questa propaganda non comprendono che cosa è Dio. Dio non può essere separato da niente, perché tutto è Dio. (maya tatam idam sarvam). Se studieranno la Bhagavad-gita capiranno che Dio è presente ovunque. Non è possibile separare niente da Lui. Come la vostra coscienza è presente in ogni parte del vostro corpo, così la coscienza suprema, Dio, è presente ovunque nell’universo. Krsna dice, vedaham samatitani: “Io conosco tutto quello che è accaduto.” Se Egli non fosse ovunque come potrebbe conoscere tutto? Che ne dici?
Discepolo: Dico che è logico, Srila Prabhupada.
Srila Prabhupada: Come si può separare Dio dal governo? Potete rifiutare qualsiasi cosiddetta chiesa, qualsiasi cosiddetta religione che sia d’accordo con: “Sì, Dio e la Chiesa dovrebbero essere separati.” E questo è l’insegnamento di Dio: di rifiutare tutte le cosiddette religioni. Sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja: “Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me,” dice Krsna nella Bhagavad-gita. Le persone possono dire di credere in Dio, ma voi potete capire che ignorano chi sia Dio se cercano di separarLo dal governo.


CALENDARIO


Questo calendario è calcolato per la zona di Firenze. Le date, che derivano dal calendario lunare, possono variare in altre zone. Per ottenere le date esatte della la vostra area collegatevi al sito www.krishna.com/calendar.
Poiché il Movimento Hare Krsna si basa sulla linea di maestri che discende da Sri Caitanya Mahaprabhu, il calendario include non solo date rilevanti per tutti i seguaci della tradizione Vedica, ma anche date riferite ai compagni del Signore e a preminenti maestri spirituali della Sua successione.

1 Marzo – 29 Marzo
(Mese di Visnu)
MARZO
7—Anniversario dell’apparizione di Srila Srivasa Pandita, uno dei principali compagni di Sri Caitanya.
11—Papamocani Ekadasi
Digiuno di cereali e legumi.
(Rompere il digiuno 6:33-10:17)
20—Anniversario dell’apparizione di Srila Ramanujacarya, filosofo Vaisnava e maestro spirituale che apparve nell’undicesimo secolo.
24—Sri Rama Navami, l’anniversario dell’apparizione di Sri Ramacandra. Digiuno fino al tramonto, seguito da una festa di prasada.
26—Kamada Ekadasi
Digiuno di cereali e legumi.
(Rompere il digiuno 6:06-10:15)
30 Marzo – 14 Aprile,
15-17 Maggio
(Mese di Madhusudana)
[Quest’anno il mese è diviso in due dal mese di Purusottama.]
30—Sri Krsna Vasanta Rasa,
la danza rasa primaverile di Sri Krsna. Balarama Rasa Yatra, la danza rasa Sri Balarama. Anniversario dell’apparizione di
Hanumanji, eterno servitore di Sri Rama. Anniversario dell’apparizione di Syamananda Pandita, un seguace dei sei Gosvami di Vrndavana.
APRILE
8 — Anniversario della scomparsa di Srila Vrndavana Dasa Thakura, autore della Sri Caitanya-Bhagavata, una biografia di Sri Caitanya.
10—Varuthini Ekadasi
Digiuno di cereali e legumi.
(Rompere il digiuno 6:39-10:38)
14—Anniversario dell’apparizione di Srila Gadadhara Pandita, uno dei principali compagni di Sri Caitanya.
15 Aprile – 13 Maggio
(Mese di Purusottama)

24—Padmini Ekadasi
Digiuno di cereali e legumi.
(Rompere il digiuno 6:16-10:54)
MAGGIO
9—Vanjuli Maha-dvadasi
Digiuno di cereali e legumi per Parama Ekadasi.
(Rompere il digiuno 8:13-10:46)
Mese di Madhusudana (continua)
16—Inizio del Candana Yatra, il festival in cui si spalmano le divinità del tempio con polpa di sandalo per ventuno giorni.
22—Anniversario dell’apparizione di Srimati Sita Devi, la consorte di Sri Ramacandra. Anniversario dell’apparizione di Srimati Jahnava Devi, la consorte di Sri Nityananda. Anniversario della scomparsa di Srila Madhu Pandita, grande devoto di Sri Caitanya.
24—Mohini Ekadasi
Digiuno di cereali e legumi.
(Rompere il digiuno 5:40-10:41)
25—Rukmini Dvadasi, l’anniversario dell’apparizione di Srimati
Rukmini Devi, la consorte di Sri Krsna nella forma di Dvarakadhisa, il Signore di Dvaraka.
Anniversario della scomparsa di Srila Jayananda Prabhu, un discepolo dedicato di Srila Prabhupada che lo aiutò a portare il Rathayatra nel mondo Occidentale.
26—Nrsimha Caturdasi, Anniversario dell’apparizione di Sri Nrsimhadeva, l’incarnazione mezzo-uomo e mezzoleone di Sri Krsna. Digiuno fino al crepuscolo, seguito da una festa di prasada.
27—Anniversario dell’apparizione di Srila Srinivasa Acarya,
un seguace dei sei Gosvami. Anniversario dell’apparizione di Srila Madhavendra Puri, il maestro spirituale del maestro spirituale di Sri Caitanya (Isvara Puri).
28 Maggio – 26 Giugno
(Mese di Trivikrama)
GIUGNO
1—Anniversario della scomparsa di Srila Ramananda Raya, intimo
compagno di Sri Caitanya.
8—Apara Ekadasi
Digiuno di cereali e legumi.
(Rompere il digiuno 5:33-10:40)


La Terra
Mentre viviamo sul pianeta Terra e usiamo i suoi prodotti, le forme solide dell’energia di Krsna possono farceLo ricordare.
di Urmila Devi Dasi

PUÒ SEMBRARE CHE NON ci sia niente di più comune, di più essenziale della materia o di più materiale della Terra. Se però ci prendiamo un momento per riflettere, la nostra consapevolezza della Terra sempre presente può facilmente stimolare il piano più elevato di coscienza spirituale. Krsna ha suddiviso in cinque categorie le Sue energie materiali grossolane: terra, acqua, fuoco, aria ed etere. In termini moderni queste energie sono definite solide, liquide, energie radianti, gas e spazio. Quindi l’energia di Krsna chiamata “terra” si riferisce a tutta la materia allo stato solido. Comunque, considerato che il pianeta “Terra” è l’esempio più grande di questa energia, useremo il pianeta come simbolo della materia solida in generale.
Krsna, il Signore Supremo, è sia identico sia differente dalle Sue energie. Meditando, quindi, sulle Sue energie, possiamo imparare molto riguardo a Krsna e apprezzare la Sua presenza. In tutte le Scritture Krsna raccomanda questa meditazione. Per esempio a Kurukshetra dice alle giovani fanciulle di Vrndavana, le Sue care devote, di percepire la Sua presenza attraverso le Sue energie
Prabhupada commenta: “Questo importante insegnamento che Sri Krsna dà alle gopi può essere utilizzato da tutti i devoti impegnati nella coscienza di Krsna.
...La manifestazione cosmica non è nient’altro che una dimostrazione dell’energia di Krsna e poiché l’energia non è differente dall’energetico, niente è diverso da Krsna. Quando questa coscienza assoluta, la coscienza di Krsna, ... è presente, allora non siamo separati da Krsna.”
Il Pianeta Terra Ci Ricorda il Signore

I picchi rocciosi delle Montagne Olimpiche, spruzzati di neve, spuntano sopra le nuvole all’orizzonte, al di là del mare visti dall’isola di Vancouver, in Canada, dove sto camminando. Enormi, solide, bellissime, maestose, queste torri di terra attraggono senza fine la vista di una persona.
A parte le occasionali manifestazioni straordinarie come quelle offerte dalla vista delle montagne che forano le nuvole, la Terra passa spesso inosservata nella vita quotidiana. Essa però mostra qualità che possono facilmente ricordarci le qualità del Signore. Per esempio, la Terra è solida e affidabile e Krsna è così leale che perfino gli esseri demoniaci sanno che il Signore non li punirà se seguiranno le regole universali. Chiunque può esser certo che Krsna accetta offerte fatte con fede e devozione senza tener conto della provenienza o delle qualifiche materiali della persona.
La Terra è tollerante e continua a sostenerci anche quando abusiamo di lei perforandola alla ricerca del petrolio o scavando miniere nel suo corpo e in guerra versando su lei il sangue dei suoi figli. In modo simile, Krsna continua ad essere amico di tutti gli esseri viventi, anche di coloro che Lo bestemmiano e cercano di farLo soffrire.
La natura solida della Terra ci dà un senso di equilibrio, di armonia e di ancoraggio quando camminiamo su di lei. Nello stesso modo, chiunque sia in contatto con Krsna rimarrà indisturbato in ogni situazione.
La Terra a volte può cambiare il suo volto da quello di un oggetto solido e benevolo a quello di un’improvvisa collera nella forma di terremoti ed eruzioni vulcaniche. Similmente, il volto di Krsna, di solito illuminato da un dolce sorriso gentile, può mostrare a volte una collera affettuosa come quando la Sua incarnazione Balarama provocò un terremoto nell’antica Delhi per riportare alla ragione i suoi governanti.
A parte occasionali eventi disastrosi, la Terra è il fondamento e il sostegno di tutto e le sue montagne vengono paragonate alle ossa della forma universale del Signore. Anche Krsna nella Bhagavad-gita dice di essere il sostegno di tutto, di sostenere ogni cosa come un filo tiene le perle di una collana.
Krsna sostiene e mantiene tutti gli esseri viventi. Si può facilmente ricordare questa verità pensando che la gran parte delle cose a noi necessarie proviene dalla Terra. Una delle nostre prime necessità è avere un rifugio. Nella forma dei materiali con cui sono costruite le nostre case, la Terra è il rifugio dalle condizioni atmosferiche, dagli intrusi e dagli animali nocivi. Mattoni, cemento, acciaio e legno – tutto proviene direttamente dalla Terra o cresce su di lei. Quando osserviamo il nostro rifugio possiamo meditare su Krsna come rifugio definitivo. Il Suo amore, la Sua saggezza, la Sua misericordia e la Sua gentilezza ci offrono il rifugio della conoscenza spirituale. Quando realizziamo questa conoscenza non c’è più paura del calore, del freddo, della pioggia, della decadenza fisica o dei ladri. Anzi sappiamo di essere anime spirituali eterne mai toccate dalle difficoltà materiali. Oltre a questo, colui che conosce Krsna trova un rifugio sicuro nel Suo amore perfetto, un amore che per qualità e quantità supera milioni di volte quello che noi proviamo quando siamo nelle braccia di nostra madre nella casa della nostra infanzia.
Le persone di solito provano una sensazione di protezione nella parte del pianeta in cui sono nate o hanno trascorso l’infanzia. Questo attaccamento può essere così forte da portare immensi eserciti in guerra, a rischiare la molte o ferite permanenti per amore della loro terra natale. Quale prezzo gli uomini sono disposti a pagare per attaccamento a una zona particolare della Terra! La Terra è solo una parte dell’energia materiale di Krsna e rappresenta un frammento di un frammento della Sua opulenza e del Suo splendore. Tuttavia il piacere che l’attaccamento per la terra natale provoca nelle persone è sufficiente a far sì che esse sacrifichino molto pur di rimanere in contatto con essa. Possiamo pensare che l’attaccamento alla fonte originale della Terra, Krsna in persona, dia una soddisfazione senza limiti e sempre crescente. Coloro che provano anche solo una goccia di attaccamento a Krsna si arrendono più volentieri di qualsiasi soldato pur di rafforzarlo. Sacrificheranno qualsiasi cosa per farlo crescere, tuttavia così facendo, sentiranno di non aver dato niente in confronto a quello che ricevono in cambio.
Il nostro attaccamento alla Terra non è soltanto emotivo. I nostri corpi e anche tutti gli oggetti fisici sono attratti dalla forza di gravità della Terra. La continua sperimentazione della gravità ci dà una delle più facili opportunità di rivolgere in ogni momento il nostro cuore e la nostra mente a Krsna. Dio attrae tutto e la Sua forza d’attrazione in parte si manifesta come forza di gravità. Se ora ci prendiamo un minuto per sentire quanto siamo tirati, ancorati, attratti dalla Terra, possiamo riflettere sul fatto che questa forza d’attrazione è veramente l’energia dell’espansione di Krsna, Balarama o Sesa.
La Terra attrae non solo con la gravità, ma anche con l’energia magnetica. Possiamo ricordare che il santo Prahlada diceva che la sua mente e il suo cuore erano naturalmente attratti da Krsna come lo è il ferro da un magnete.
Il pianeta Terra è l’oggetto più grande con cui abbiamo un contatto diretto ogni giorno e la sua dimensione ci può ricordare che Krsna è il più vasto, il più grande – più grande del più grande. Come non possiamo vedere al di là dell’orizzonte, così non possiamo mai conoscere tutto ciò che riguarda Dio e le Sue illimitate qualità e attività in costante espansione.
La Bibbia dice che i nostri corpi vengono dalla polvere e in polvere torneranno. I nostri corpi sono costituiti dal cibo che mangiamo, che cresce sulla Terra e quando noi, come anime, lasciamo il nostro corpo al momento della morte, esso viene sepolto o bruciato, tornando in entrambi i casi a mescolarsi di nuovo con la Terra. I corpi morti diventano perciò la base per la crescita di nuovi corpi. Nello stesso modo Krsna dice di essere l’inizio, il punto di mezzo e la fine di tutte le cose; Egli è la loro origine e la loro dissoluzione. Perciò possiamo vedere le Sue qualità divine nella Terra.
Quelli di noi che hanno lavorato nelle fattorie o nei giardini sanno quanto sia profondamente soddisfacente lavorare la terra. Seminare, diserbare, annaffiare e concimare – tutto questo può dare una sensazione di pace e di soddisfazione che raramente si prova nelle giungle di cemento delle città moderne. Anche gli abitanti delle città affluiscono nei parchi, dove possono sedere sulle pietre o sul terreno coperto d’erba e appoggiarsi agli alberi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia o sulla terra e riempirsi le mani di terriccio è un piacere che da millenni attrae i bambini. Quando entriamo in contatto con la terra possiamo meditare su quanto sia soddisfacente per l’anima collegarsi con la sua sorgente originale, la Verità Assoluta, Krsna.
Il piacere di maneggiare la terra deriva in parte dal suo fresco profumo. Krsna dice di essere la fragranza della terra. Ogni fragranza che troviamo nei fiori, nella frutta, nelle verdure, nelle erbe – in qualsiasi cosa cresca dalla terra – rivela una parte della divina fragranza di Krsna. E che dire dei profumi disgustosi che nascono dalla terra? Anch’essi rappresentano Krsna nel Suo aspetto di distruttore finale del mondo materiale.
La Terra può anche essere usata come mezzo di espressioni artistica. La carta o la stoffa su cui scriviamo o pitturiamo deriva dai prodotti della Terra.
I materiali usati per le sculture vengono in genere presi dalla Terra. Pigmenti minerali abbondano nelle rocce e nelle piante che crescono dalla Terra vi sono colori luminosi. Le anime che nei corpi umani modellano la Terra e i suoi prodotti in modo artistico dimostrano che una piccolissima porzione spirituale di Krsna può manifestare creatività e bellezza. Ogni volta che vediamo questi prodotti artistici o ci impegniamo in processi creativi possiamo facilmente ricordare che tutti gli ingredienti e tutte le abilità vengono da Krsna, la cui capacità artistica possiamo glorificare ma imitare solo in modo assai modesto.

La Ricchezza e la Terra

La Terra ci fa ricordare l’illimitata ricchezza di Krsna perché è la sorgente della nostra ricchezza nel mondo materiale. La Terra di per sé è una delle più grandi risorse di ricchezza in tutte le società di tutti i tempi. Aumentiamo il valore della Terra costruendovi edifici fatti con materiali che provengono direttamente o indirettamente dalla Terra. I prodotti della terra, come i metalli, le pietre preziose, il petrolio, il carbone, il gas naturale e via dicendo, costituiscono tutte le maggiori fonti di ricchezza.
Rukmini Devi, la principale regina di Krsna a Dwaraka, diceva che Krsna può essere descritto come Colui che non possiede la ricchezza perché è Egli Stesso la vera ricchezza. Krsna è la Terra e perciò la ricchezza stessa. Ogni volta che abbiamo a che fare con la ricchezza sia sotto forma di moneta, di metallo, di plastica o di qualsiasi altro materiale, possiamo facilmente ricordare che la ricchezza proviene dalla Terra e cioè in definitiva da Krsna. Colui che pensa in questo modo usa tutta la ricchezza in modo da compiacere Krsna e accetta qualsiasi opulenza Krsna desideri dare al Suo servitore come un dono di misericordia chiamato prasadam.

La Dimora Trascendentale di Krsna

Camminando in una foresta o in un giardino ricchi di verde possiamo ricordare che Krsna, il Signore dei signori, il Re dei re, preferisce, come Sua più elevata dimora spirituale, una semplice sistemazione pastorale. Certamente Krsna ha innumerevoli residenze trascendentali, prototipi dei grandi palazzi reali e delle città che sono fiorite nel corso della storia su questo pianeta, ma in quell’atmosfera regale Krsna non mostra la piena estensione dei Suoi intimi rapporti d’amore con le anime perfette. Anzi, a Lui piace divertirsi con scambi d’amore, circondato dalle foreste e dai fiumi. Nel supremo regno spirituale, Vrndavana, il Signore preferisce collane di bacche a quelle di diamanti. Fiori simili a perle adornano la Sua forma spirituale. Egli è un giovane mandriano che pascola le mucche insieme con i Suoi amici usando i frutti duri come palle e i minerali come elementi decorativi. La terra nel paradiso originale di Krsna è una persona pienamente cosciente. La sua consistenza è morbida e fatta di una varietà di gioielli multicolori.

I Divertimenti di Krsna in Relazione alla Terra

Krsna compie molti passatempi divertenti connessi alla Terra. Per esempio, all’inizio della creazione dell’universo, quando il demone Hiranyaksa fece cadere la Terra dalla sua orbita, Krsna assunse la forma di un gigantesco cinghiale e recuperò la Terra tenendola sulla punta delle zanne.
A proposito della terra, quando circa cinquemila anni fa Krsna apparve su questo pianeta, alcuni dei Suoi giovani amici mandriani Lo accusarono di mangiare la terra. Quando Sua madre guardò nella Sua bocca non solo vide un po’ di terra, ma l’intero pianeta Terra. Vide anche il sole, la luna, le stelle e l’universo intero. Sebbene stupefatta nel vedere l’opulenza e la potenza di Krsna ella mantenne il suo affetto per il figlioletto.
Anche nell’incarnazione di Sri Caitanya, Krsna mangiò la terra da bambino. Sua madre Lo rimproverò e Gli chiese perché preferiva la terra ai dolci. Il Signore rispose che i dolci in definitiva sono solo una trasformazione della terra, perciò perché stare a fare distinzioni? La madre del Signore respinse però questa filosofia monistica dicendo che sebbene la terra e i dolci da un certo punto di vista siano la stessa cosa, mangiare la terra direttamente provocherà solo malattie. Sri Caitanya fu compiaciuto di sentire la Sua devota esporre un punto di vista della realtà più articolato del monismo.
Sebbene Krsna sia sempre la terra nel senso generale che le Sue energie sono contemporaneamente differenti e uguali a Lui, Egli è direttamente la Sua dimora terrena di Vrndavana. I devoti comprendono questo aspetto di Vrndavana e adorano in particolare un posto di Vrndavana come Krsna stesso: la collina Govardhana. Questo perché Krsna, durante il Suo divertimento in cui solleva la collina Govardhana, affermò di essere quella collina. Nella forma di rocce e di terra Krsna fornisce servizi ai Suoi stessi devoti. Egli dà erba e acqua alle Sue mucche e fornisce ai Suoi amici grotte, graziosi luoghi dove giocare e gioielli e minerali da usare come ornamenti. Per amore verso i Suoi devoti Egli prende la forma di servitore del Suo servitore. Poiché ogni parte del Signore è sempre il Signore completo, anche un sassolino di questa collina è una piena manifestazione di Krsna. Perciò i devoti adorano le pietre della collina Govardhana sui loro altari nello stesso modo in cui adorano la Divinità di Krsna.
La Divinità

La Divinità di Krsna è un’altra manifestazione personale fatta di materiali derivanti dalla Terra. Krsna appare nella forma della Divinità, che di solito è di roccia, di metallo o di legno, per accettare l’adorazione di coloro che riescono a vedere solo la materia grossolana. Poiché Krsna e la Sua forma sono assolute, una rappresentazione della forma del Signore sulla base della descrizione delle Scritture è il Signore Stesso. Perciò, sebbene i neofiti della vita spirituale pensino di vedere una forma materiale, l’incarnazione della Divinità del Signore è spirituale. Dal punto di vista di Krsna la materia e lo spirito sono ugualmente Sue energie. Le anime condizionate vedono una parte della Sua energia sotto forma di materia solo a causa dei desideri egoistici e di una coscienza contaminata. Coloro che servono una Divinità autentica sotto la direzione di un maestro spirituale gradualmente invocheranno la misericordia di Krsna ed Egli rivelerà loro che la Divinità non è nient’altro che Lui Stesso.

Vedere Dio

Ottenere gli occhi dell’amore con cui si può vedere Dio ovunque può sembrare un evento mistico, ma Krsna è così desideroso che noi Lo vediamo che nella Bhagavad-gita descrive in modo particolareggiato come vedere il mondo attraverso una lente che Lo rivela. Questa lente non è nient’altro che l’affetto da noi dimostrato quando dirigiamo volontariamente la nostra mente e il nostro cuore verso la visione di ciò che c’è sempre. Non è quindi necessario recarsi in un luogo come l’Himalaya per trovare Dio. L’attrazione della Terra sempre presente sui nostri corpi e le nostre menti evidenzia chiaramente che Krsna è sempre con noi.


Urmila Devi Dasi, collaboratrice di BTG si è laureata in scienza dell’educazione all’Università del Nord Carolina a Chapel Hill. Lavora ad un progetto di programmazione internazionale per la scuola primaria e secondaria nell’ISKCON.


Trascendere
Le tre Influenze della Natura Materiale

Sri Krsna spiega chiaramente come la natura materiale ci controlli
attraverso le sue tre influenze e come trascenderle.
di Narasimha Swami Dasa


L’ARGOMENTO delle tre influenze della natura materiale è di grande importanza per le anime che per invidia verso Dio sono nate nel mondo materiale. Nel quattordicesimo capitolo della Bhagavad-gita, Sri Krsna, il Signore Supremo, (il maestro spirituale perfetto) istruisce Arjuna (il discepolo perfetto) sulle caratteristiche delle tre influenze della natura materiale: virtù, passione e ignoranza. Nelle istruzioni date da Krsna sono incluse le indicazioni per trascendere le tre influenze materiali ed entrare nel regno spirituale.
Nel suo commento ai primi versi di questo capitolo, Srila Prabhupada spiega che l’essere vivente, l’anima spirituale, è prigioniero nel mondo materiale a causa del suo contatto con le tre influenze della natura materiale. Queste influenze contaminano la conoscenza materiale, ma a nostra disposizione c’è anche la conoscenza trascendentale incontaminata con la comprensione della quale grandi saggi hanno raggiunto la perfezione e il mondo spirituale. La semplice conoscenza accademica non ci libera dalle tre influenze. Si deve acquisire la conoscenza trascendentale.

La Virtù

Nel verso 14.6 Sri Krsna dice:


tatra sattvam nirmalatvat
prakasakam anamayam
sukha-sangena badhnati
jnana-sangena canagha

“O Arjuna senza peccato, l’influenza della virtù, che è più pura delle altre, illumina l’essere e lo libera dalle conseguenze di tutte le sue colpe. Chi subisce il suo influsso è condizionato da un senso di felicità e di conoscenza.” L’influenza della virtù ci rende più saggi di altri e ci arricchisce con la conoscenza materiale. Tale conoscenza ci fa sentire superiori e ci condiziona con l’illusione che questa vita sia piacevole. Srila Prabhupada dice che finché saremo attratti dalle attività che derivano da questa influenza, dovremo incarnarci in vari corpi soggetti alle influenze della natura e restare coinvolti nel mondo materiale e nel ciclo delle nascite e delle morti.

Nel verso 14.11 Sri Krsna dice:


sarva-dvaresu dehe ’smin
prakasa upajayate
jnanam yada tada vidyad
vivrddham sattvam ity uta

“Quando tutte le porte del corpo umano sono illuminate dalla conoscenza, si possono sperimentare gli effetti della virtù.” Si dice che le nove porte del corpo: due occhi, due orecchi, due narici, una bocca, un orifizio genitale e uno anale, sono illuminate quando una persona agisce sotto l’influenza della virtù. Praticando la coscienza di Krsna, il devoto impegna tutte le porte, l’intero corpo, per raggiungere lo stato di pura virtù. Per esempio, il devoto usa gli occhi e gli orecchi per leggere ed ascoltare le Scritture, le narici per odorare i fiori offerti al Signore e la bocca per gustare il cibo offerto al Signore e cantare il maha-mantra: Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare/ Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Cantare e seguire i quattro principi regolatori – non mangiare la carne, non fare sesso illecito, non prendere intossicanti, non praticare il gioco d’azzardo – portano gradualmente un devoto verso l’influenza della virtù e poi alla trascendenza.

La Passione

Nel verso 14.7 Sri Krsna parla dell’influenza della passione e dice:


rajo ragatmakam viddhi
trsna-sanga-samudbhavam
tan nibadhnati kaunteya
karma-sangena dehinam

“L’influenza della passione nasce da desideri illimitati e ardenti, o figlio di Kunti. Essa lega l’anima incarnata all’azione materiale e ai suoi frutti.” Dall’influenza della passione nascono varie forme di gratificazione dei sensi, come il piacere sessuale, l’eccessivo attaccamento alla famiglia, alla società, al Paese e un continuo impegno nell’azione interessata. Tutta la gratificazione dei sensi genera reazioni karmiche e conseguentemente nascite e morti ripetute. Cercare intensamente il piacere e lavorare duramente per ottenerlo sono le caratteristiche di una persona dominata da questa influenza.
La gratificazione dei sensi comporta anche di competere con gli altri e di lavorare duramente per la fama e l’onore. Lo sforzo intenso in qualsiasi aspetto della vita impedisce di progredire verso la liberazione. In questo modo l’influenza della passione lega una persona al mondo materiale.

L’Ignoranza

Nel verso 14.8 Sri Krsna parla dell’influenza dell’ignoranza:


tamas tv ajnana-jam viddhi
mohanam sarva-dehinam
pramadalasya-nidrabhis
tan nibadhnati bharata

“O discendente di Bharata, sappi che l’influenza delle tenebre, nata dall’ignoranza, è causa d’illusione per tutti gli esseri incarnati. La pazzia, l’indolenza e il sonno, che legano l’anima condizionata, sono il risultato di questa influenza.” La persona soggetta a questa influenza è pigra e pazza, non ha alcuna possibilità di liberazione e non è interessata alla vita spirituale. Questa influenza spinge le persone a degradarsi e porta all’ateismo, agli intossicanti e a rinascere in forme di vita inferiori.

Nel verso 14.10 Sri Krsna dice:


rajas tamas cabhibhuya
sattvam bhavati bharata
rajah sattvam tamas caiva
tamah sattvam rajas tatha

“Talvolta l’influenza della virtù prevale e sconfigge l’influenza della passione e dell’ignoranza. Talvolta è l’influenza della passione a sconfiggere virtù e ignoranza e altre volte l’ignoranza sconfigge virtù e passione. Così, o discendente di Bharata, questa lotta per il sopravvento non ha mai fine.”
Le tre influenze della natura materiale sono presenti nell’essere umano in proporzioni miste e una di esse può essere predominante.

Liberarsi dalle influenze

Un devoto desideroso di avanzare nella coscienza di Krsna deve trascendere le tre influenze. Sri Krsna dice che se una persona muore sotto l’influenza della virtù raggiunge i pianeti superiori dei grandi saggi, se muore sotto l’influenza della passione nasce tra coloro che sono impegnati in attività interessate e se muore sotto l’influenza dell’ignoranza nasce nel regno animale. Un devoto non desidera nessuna di queste destinazioni, ma vuole tornare da Dio. Un sadhaka o devoto praticante, desidera trascendere le tre influenze con la pratica costante del servizio devozionale sotto la guida di un maestro spirituale autentico della successione dei maestri (parampara).

Dopo aver ascoltato tutto ciò che riguarda le tre influenze, Arjuna, nel verso 14.21, pone tre domande importanti per i devoti che desiderano trascendere queste influenze: “Arjuna chiese: mio caro Signore, da quali sintomi si riconosce colui che ha già superato le tre influenze materiali? Come si comporta e in che modo le trascende?”

Le risposte di Sri Krsna a queste tre domande, contenute nei versi 22-25, costituiscono una base filosofica completa per poter trascendere le influenze della natura materiale e ritornare nel mondo spirituale. Srila Prabhupada riassume chiaramente questa filosofia nel suo commento. Le persone situate nella trascendenza non provano invidia e non hanno alcun desiderio. Compiono il loro dovere in coscienza di Krsna, indifferenti all’onore e al disonore, non sono coinvolte nell’esistenza materiale, non sono interessate alle tematiche sociali e politiche, non fanno niente per il proprio interesse e fanno tutto per Krsna.

Sri Krsna risponde alla terza domanda di Arjuna (come si trascendono le influenze della natura) nel verso 14.26:

“Chi s’impegna completamente nel servizio devozionale, senza deviare in nessuna circostanza, trascende subito le tre influenze della natura materiale e raggiunge il livello del Brahman.”
Per superare le tre influenze della natura materiale dobbiamo trasferire la nostra coscienza dalle influenze materiali alla coscienza di Krsna praticando il bhakti-yoga. Un devoto cosciente di Krsna è libero dalle influenze materiali, non ha falso ego e serve con grande determinazione ed entusiasmo, indifferente al successo o al fallimento. Le influenze della natura materiale svaniscono quando un devoto si arrende completamente a Sri Krsna.

Nel commento del verso 14.26 Srila Prabhupada consiglia: “Non ci si deve lasciare turbare dai movimenti delle influenze materiali; invece di lasciare che la nostra coscienza sia assorbita dai movimenti di queste influenze, è meglio trasferirla sulle attività compiute per la soddisfazione di Krsna. Le attività per Krsna sono conosciute come bhakti-yoga – agire sempre per il piacere di Krsna.” Nel commento al verso 14.27, che è l’ultimo verso del capitolo, Srila Prabhupada espone brevemente le attività coscienti di Krsna:

Si dovrebbe servire costantemente il Signore, mangiare i resti del cibo offerto al Signore, sentire il profumo dei fiori offerti ai piedi di loto del Signore, visitare i luoghi santi dove si svolsero i divertimenti trascendentali del Signore, leggere le Scritture che narrano le attività del Signore e i Suoi scambi d’amore con i Suoi devoti, cantare sempre i santi nomi del Signore facendo vibrare i suoni trascendentali del maha-mantra: Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare/ Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare, osservare il digiuno nei giorni che commemorano l’apparizione e la scomparsa, in questo mondo, del Signore e dei Suoi devoti. Compiendo queste attività il devoto si distacca completamente da ogni attività materiale.

Narasimha Swami Dasa, discepolo di Sua Santità Jayapataka Swami, è laureato in ingegneria manageriale. Per circa sedici anni ha fatto servizio presso l’ISKCON di Jakarta. Da dieci anni presta servizio presso lo Sri Jagannath Mandir dell’ISKCON a Bangalore, dove vive con sua moglie, Vatsala Radha Devi Dasi.

LUOGHI SPIRITUALI

UN TEMPIO SULLA COLLINA
Due sinceri discepoli di Srila Prabhupada hanno portato in modo grandioso la coscienza.
di Krsna nel cuore della terra dei Mormoni.
di Amrta Gopala Dasi


Secondo la tradizione popolare nel 1947 il vescovo John Coyle, una nota guida dei Mormoni, profetizzò pubblicamente che su una collina a Spanish Fork nello Utah sarebbe sorto un grande tempio. Probabilmente aveva in mente qualcosa di differente da quello che vi sorge oggi: un maestoso tempio in stile Rajasthani dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna. Nel 1982 due entusiasti discepoli di Srila Prabhupada, Caru Dasa e sua moglie, Vaibhavi Dasi, animati da spirito innovativo, arrivarono a Spanish Fork per fondare un centro Hare Krsna. Uno dei risultati dei loro sforzi tenaci è che il tempio da loro costruito su una collina, oggi attrae circa cinquantamila visitatori all’anno.
Il tempio è situato in una pittoresca vallata circondata da una meravigliosa catena montuosa. Fiori di loto scolpiti a mano su disegno di Vaibhavi adornano il soffitto della immacolata sala del tempio. Le belle Divinità di Radha-Krsna, Sita-Rama e Gaura-Nitai presiedono il tempio. Quella che una volta era una casa di legno a due piani, che serviva sia come tempio sia come residenza, è stata trasformata in un palazzo alto circa quindici metri che ospita ritiri spirituali, lezioni di yoga e vivaci feste della domenica. Lo spirito pionieristico che è nel cuore di Caru e Vaibhavi ha trovato una collocazione perfetta in un luogo dove anche oggi vivono cowboy e missionari.
Naturalmente non è avvenuto tutto in un giorno. Per diversi anni Caru e Vaibhavi hanno impiegato le loro energie a raccogliere fondi per il tempio.
“Noi scherzosamente lo chiamiamo ‘Il Tempio costruito con i biscotti’, commenta Sri Hanuman Dasa, un devoto residente nativo dell’Utah che per due anni ha fatto servizio al tempio come predicatore e insegnante di yoga. Oltre alle entrate di quindici anni di costante distribuzione di prasadam – Caru ricorda di aver venduto biscotti indossando guanti riscaldati elettricamente nel cuore dell’inverno con temperature sotto zero nella vicina Arizona – l’allevamento e la vendita dei lama negli anni ’80 procurarono entrate sostanziali per la costruzione del tempio. Beneficiando fin dall’inizio della bizzarra moda nazionale di tenere i lama come animali domestici e di usarli come animali da soma nelle escursioni, Caru e Vaibhavi dettarono la moda nel campo del commercio dei lama.
“Ad un certo punto avevamo bisogno di ottomila dollari per terminare una parte della costruzione,” ricordava Vaibhavi. “Avevamo una graziosa femmina di lama di nome Syamine (di un colore nero-bluastro come quello di Sri Krsna). Un signore che cercava un lama da regalare a sua figlia, venne, vide Syamine e chiese: ‘Quanto costa?’
‘Ottomila dollari’, rispondemmo.
‘Immediatamente riempì un assegno.’”
Il tempio organizza visite giornaliere per un flusso costante di visitatori, compresi i circa tremila studenti che ogni anno vengono a fare gite istruttive di tre ore. La bellezza e la sacralità del tempio e dei giardini lasciano sempre una profonda impressione. Un affermato negozio che vende souvenir, un buffet di prasadam e un serraglio di animali esotici (che comprende quaranta lama, dodici pavoni, tre mucche e cinque pappagalli) sono delle attrazioni per gli ospiti. I commenti scritti nel libro degli ospiti esprimono apprezzamenti entusiasti: “Questo posto mi piace moltissimo”, “Straordinario” e “Veramente bello” sono solo degli esempi.
Un piccolo gruppo di sinceri devoti che fanno servizio a tempo pieno aiutano nella manutenzione, mentre volontari locali, per la maggior parte ragazzi e ragazze adolescenti, che provengono da situazioni difficili, si occupano del resto del lavoro. Oltre ad educare e organizzare i volontari, Vaibhavi li guida anche nei kirtana e nella discussione serale sulla Bhagavad-gita.

L’attività centrale del tempio

Sebbene il tempio abbia molto da offrire come attrazione turistica (è nell’elenco dei Luoghi eccezionali e insoliti degli Stati Uniti come “luogo da visitare”), la predica e le attività all’esterno sono le sue iniziative centrali. Il tempio organizza ogni anno otto feste importanti, la più famosa delle quali è il Festival dei Colori (Holi). Più di diecimila persone affluiscono a Spanish Fork nel mese di marzo per spruzzare cinquantamila pacchetti di polvere colorata spediti dall’India. I principali quotidiani dello Utah riportano sempre questo evento, come anche quello della Festa dell’India, del Festival dei lama e di Divali. Alcuni professori della Brigham Young University offrono particolari note di merito agli studenti che partecipano ai festival.
I leader politici dello Utah riconoscono e rispettano molto il tempio. Sia l’attuale governatore Gary Harbert sia quello precedente, John Huntsman, hanno visitato il tempio ed hanno ricevuto copie dei libri di Srila Prabhupada. Per sei anni la residenza del Governatore ha ospitato una celebrazione di Divali, durante la quale sono stati fatti un puja, una presentazione tenuta da Caru Dasa e una festa vegetariana.
Caru e Vaibhavi erano devoti esperti fin dai primi anni ’70, quando aiutarono ad organizzare centri in Australia e a Berkeley in California. Negli anni ’70 Caru era uno dei principali distributori di libri e aspirava ad aprire un centro.
“Ho distribuito libri per dieci anni e sognavo di aprire un centro in cui potessero venire delle persone attratte dalla coscienza di Krsna. Volevo, per quanto possibile, offrire una replica del mondo spirituale, dove la gente potesse varcare la soglia e dire: “Dimmi tutto quello che c’è da sapere.”
Sotto la loro guida si sta formando intorno al tempio una stabile comunità di membri sinceri e impegnati delle zone vicine. Caru viene frequentemente chiamato per parlare in riunioni interreligiose e come sacerdote assolve a varie funzioni come cerimonie di nozze o quelle in cui si dà il nome a un bambino. Egli ha coltivato buone relazioni con la congregazione indù di Salt Lake City (a circa 80 chilometri di distanza) e viene invitato regolarmente e tenere conferenze in casa di famiglie in vista. Il tempio ha buone relazioni anche con la chiesa dei Mormoni. Nel 1999 la Fondazione LDS, un’organizzazione filantropica sostenuta dalla chiesa, approvò una donazione di 25.000 dollari per coprire il costo di costruzione di una cupola del tempio, facendo degli Hare Krsna il primo gruppo non cristiano che riceveva un contributo.


Fondare una congregazione mondiale

Caru è appassionato dell’uso della tecnologia per stare in contatto con la congregazione. Alla fine degli anni ’70 lui e sua moglie trasmettevano musica di Krsna e programmi radio spirituali in diretta fuori Los Angeles ed hanno continuato a trasmettere da una stazione radio locale quando sono venuti nello Utah. Passando ad Internet sei anni fa, ora KHQN è una nota stazione radio web che raggiunge un pubblico internazionale.
UtahKrishnas.com è uno dei siti web connessi alla coscienza di Krsna più frequentati che ogni giorno richiama migliaia di visitatori. Usando Skype, Twitter ed altri mezzi di comunicazione web, Caru realizza una strategia a lungo termine per espandere l’influenza e l’accessibilità del tempio anche fuori Spanish Fork e per raggiungere i membri della congregazione in tutto il mondo, che si sentiranno a casa nel tempio di Krsna dell’Utah.
Caru presenta la filosofia della coscienza di Krsna in modo pratico e semplice: usa presentazioni PowerPoint per persuadere il pubblico dell’applicabilità degli insegnamenti di Krsna alla vita quotidiana e ai suoi problemi.
“Srila Prabhupada insisteva a dire che la coscienza di Krsna è naturale e innata ed io sono sempre stato convinto che abbiamo un ottimo prodotto da offrire,” dice Caru.
“Chiunque è determinato può fare quello che abbiamo fatto noi; non è stato difficile. I successi vengono quando si è fortemente determinati.”
Caru e Vaibhavi parlano con passione dei “miracoli” che hanno visto compiere da Krsna per contraccambiare i loro sforzi nel portare avanti la missione del sankirtana.
“Non abbiamo mai avuto un nostro conto in banca e niente ci appartiene. Krsna mantiene coloro che predicano,” commentò Caru. “I devoti possono andare in una città universitaria, aprire un negozio con un appartamento sopra e di sera tenere dei programmi. La predica dà grande soddisfazione. Noi abbiamo semplicemente cercato di essere determinati nella coscienza di Krsna, come Egli Stesso prescrive nella Bhagavad-gita.”
I devoti che seguono l’esempio di questa coppia sincera possono essere sicuri di ricevere benedizioni, di vedere miracoli e di poter assaporare il gusto che deriva dal soddisfare Srila Prabhupada e gli acarya precedenti.

Amrta Gopala Dasi è una discepola di Jayapataka Swami. Si unì all’ISKCON nel 2001 a Chittagong nel Bangladesh e ha fatto servizio a Sridhama Mayapur come predicatrice e membro dello staff del Congregational Development Ministry.


LAVORARE SEMPRE E NON PREGARE MAI
Ci Fa Sprecare la Vita


“O Signore, ho semplicemente sprecato la mia vita. Nonostante abbia ottenuto la forma umana, non ho adorato Radha e Krsna. Perciò ho consapevolmente bevuto del veleno.” –Srila Narottama Dasa Thakura

Come possiamo dare significato al nostro lavoro al di là del guadagno.
di Indra Krsna Dasa


Il torrido, soffocante sole di Dubai è una pioggia di fuoco. Quando la temperatura è vicina ai 50° C (122° F), nessun uomo può resistere all’aperto. La cacofonia dei suoni provenienti dalle macchine smerigliatrici, dai trasformatori, dai compressori di aria e dagli altri macchinari offende l’orecchio.
Cammino all’interno del nostro cantiere e guardo le piattaforme da alto mare che sono a vari stadi di costruzione. Una volta completate, queste gigantesche strutture verranno poste su chiatte, rimorchiate a largo e installate in mare con l’aiuto di enormi gru galleggianti. Lunghi tubi verranno spinti attraverso le piattaforme fino a grandi profondità sotto il letto di sabbia per estrarre petrolio grezzo e gas dal cuore della Terra. Questa è la risposta che l’uomo dà al suo bisogno sempre crescente di energia. Per compiere questa difficilissima impresa, migliaia di operai, di addetti alla supervisione e ingegneri lavorano con grande impegno, con estrema precisione e adeguate cautele.
Il Lavoratore: Solo un’Unità Produttiva

Mi fermo vicino a un saldatore che salda insieme due pezzi d’acciaio. È completamente protetto: elmetto, guanti, occhiali di protezione, visiera e scarpe di sicurezza. Un panno copre la maggior parte della sua faccia. Mentre l’acciaio diventa rosso fuoco, gocce di metallo fuso cadono dall’elettrodo e uniscono i due pezzi. Si innalzano fumi bianchi e a occhio nudo il bagliore della luce è accecante.
Il saldatore è un’unità produttiva e ci sono migliaia di unità produttive che trasformano semplici pezzi di metallo in strutture. Questi uomini sono le nostre macchine. Mi giro per andarmene ed egli mi guarda. Non riesco a vedere chiaramente i suoi occhi, ma qualcosa si muove dentro di lui e sorride con un sorriso triste e stanco.
Forse capisce quello che sto pensando o forse no, ma è nato per questo – lavorare ogni giorno dalla mattina alla sera. Probabilmente non pensa che la sua vita possa essere usata per qualcosa di diverso dalle saldature. Saldare è tutto ciò che sa fare e gli dà il denaro necessario. È felice che ci sia del lavoro da saldatore da fare e teme il giorno in cui questo lavoro potrebbe cessare.
Sembra che non abbia scelta. Il fumo, la luce che acceca, il calore e il rumore assordante che lentamente e costantemente gli rubano la forza vitale sono parti della sua vita. Egli e i suoi compagni sembrano completamente condizionati dal loro lavoro. E quanto denaro guadagnano? Appena quanto basta per sopravvivere un altro giorno.

Il Significato del Lavoro

“Lavorare significa questo?” mi chiedo.
Per trovare una risposta mi rivolgo allo Srimad-Bhagavatam, la perfetta opera letteraria vedica che ha una risposta per ogni domanda che ci riguarda. Trovo una risposta chiara nel primo capitolo (1.2.8):

dharmah svanusthitah pumsam
visvaksena-kathasu yah
notpadayed yadi ratim
srama eva hi kevalam

“Le occupazioni che ogni uomo svolge secondo la propria posizione sono sforzi inutili se non suscitano attrazione per il messaggio del Signore Supremo.” Il venerabile Suta Gosvami enunciò questo verso in una riunione di saggi eruditi a Naimisharanya, sulle rive del fiume Gange circa cinquemila anni fa. Ciascuno di noi svolge la propria attività secondo la propria posizione, ci dice Suta Gosvami, ma questa attività è solo fatica inutile se non soddisfa il suo scopo principale: suscitare la nostra attrazione per il messaggio del Signore.
Dio avrebbe potuto fornirci tutto quanto già pronto, ma ci ha dato invece l’opportunità di comprenderLo con il nostro lavoro. Dio è presente in ogni atomo della materia. Nel nostro lavoro interagiamo con la natura e così possiamo comprendere come essa funziona. Questo ci dovrebbe aiutare a comprendere Dio sotto la cui direzione la natura opera in modo così perfetto. A causa però delle nostre tendenze malvagie siamo portati a sfruttare la natura materiale e in questo modo non possiamo vedere la mano di Krsna in ogni cosa. Krsna opera in modo meraviglioso come un mago esperto. Egli nasconde tutto ciò che è e ci fa vedere cose che non sono. Questa è maya, l’energia esterna del Signore che mantiene nell’illusione gli esseri viventi condizionati dalla materia. Krsna ci mantiene nell’illusione a causa del nostro desiderio di godere di questo mondo. Poiché siamo esseri spirituali, possiamo “godere” in questo mondo solo nell’illusione.
Il lavoro o l’attività in genere fa nascere attaccamento al mondo materiale in base alle leggi del karma, ma quando quello stesso lavoro viene fatto come offerta al Signore facilita il percorso che conduce alla definitiva libertà dall’esistenza materiale. Questo è il karma-yoga: lavorare ed agire sotto la direzione del Signore Supremo per la Sua soddisfazione.
Vedo ogni operaio impegnato secondo le proprie capacità nella costruzione di questa gigantesca piattaforma, ma una simile fatica porta a sentire attrazione per il messaggio del Signore? Gli operai probabilmente non conoscono Dio. Privi di una vera conoscenza, possono credere che Dio non esista oppure che, se esiste, non sia molto gentile. Nella Sua creazione essi devono lavorare duramente solo per sopravvivere. Fortunatamente, per la grande misericordia del Signore e dei Suoi devoti, alcuni di loro possono venire illuminati sul servizio devozionale e diventare devoti. Solo così la loro dura fatica può portare il frutto per cui in realtà è fatta.

Sulla Piattaforma

Salgo la scala di una delle piattaforme. È un mondo completo di per sé. Giro per i vari livelli. Gli operai sono ovunque ad installare pezzi di attrezzature e tubi. Le scintille volano e in alcuni punti il rumore è assordante. Le zone di lavoro sono sbarrate e ovunque ci sono segnalazioni per la sicurezza. Ingegneri e ispettori controllano minuziosamente lo svolgimento dei lavori. Non c’è spazio per errori.
La piattaforma è piena di attrezzature di ogni tipo e dimensione, che sono una chiara dimostrazione dell’ingegnosità dell’uomo nello sfruttamento della natura e dei grandiosi progressi che la tecnologia ha realizzato. Ogni pezzo del macchinario assolve a un compito importante e tutto è perfettamente organizzato. Una sensazione di soddisfazione e di realizzazione cresce dentro di me vedendo alcuni dei miei progetti messi in opera.
Questa piattaforma sarà in grado di produrre milioni di tonnellate di petrolio e di gas che ci permetteranno di guidare le nostre macchine, di gestire le nostre industrie e di cuocere il nostro cibo. Molte persone sono impegnate. Provo un senso di soddisfazione; certamente, lo sforzo vale la pena.
Salgo le scale per raggiungere il ponte più alto, raggiungo il limite della piattaforma e guardo il mare blu. Lungo il molo sono ancorate le chiatte e le imbarcazioni che contengono strutture e attrezzature varie. Lo sciacquio dolce delle onde le fa muovere lentamente su e giù. Il vento e le onde danno un senso di benessere. In alto i gabbiani si librano in volo o galleggiano felici sul mare e stridono allegramente, dimentichi di tutto ciò che succede intorno a loro. Tutta questa area ferve di attività. In tutto il porto le gru caricano e scaricano i container dalle navi all’ormeggio.
Torno indietro e scendo le scale. La scena è la stessa: ovunque persone che lavorano duramente per costruire la piattaforma, per guadagnare denaro. Alcuni ne guadagneranno molto ed altri poco. La società calcolerà il successo in base al guadagno. Uno strano senso di disagio mi assale. Guadagnare denaro è l’unico scopo della vita? Qual è stato lo scopo della mia vita? Costruire queste piattaforme per il mare aperto?
A molti di noi il lavoro assorbe quasi tutto il tempo e le energie. Crediamo che il nostro lavoro ci procurerà il denaro necessario e ci potrà dare anche il potere e una posizione. Ma questo è tutto quello per cui viviamo? Dovremo trascorrere il resto della nostra vita a lavorare per ottenere ricompense temporanee?
Il ciclo senza fine di guadagnare denaro e spenderlo per la gratificazione dei sensi non soddisfa l’anima.
Ognuno di noi è essenzialmente un’anima spirituale rinchiusa in un corpo materiale; se non diamo soddisfazione all’anima, non saremo felici. Vediamo che anche la persona che ha raggiunto il più grande successo materiale è frustrata. Il vero significato della vita è athato brama-jijnasa: si devono porre domande sulla Verità Assoluta.
Anche da un punto di vista materiale vediamo che il lavoro non dà soddisfazione a causa dello sfruttamento sistematico. È improbabile che coloro che fanno i lavori più duri ne godano i frutti; qualcun altro ne godrà. Come un uomo sfrutta un altro uomo e un Paese un altro Paese, maya sfrutta tutte le anime di questo mondo. Lo sfruttatore e lo sfruttato sono bloccati in questo ciclo di sfruttamento, mentre nel tempo i ruoli s’invertiranno. Dobbiamo uscire da questo ciclo.
“Non c’è ragione di lavorare come asini,” penso. “Il vero successo nel lavoro è di liberarci da esso e non esserne imprigionati.”
Continuo a scendere le scale. Le mie ginocchia sono doloranti – avvertimenti che il mio tempo sta giungendo alla fine; il mio corpo sta invecchiando. Il più prezioso dei miei strumenti, il corpo, si sta logorando. Alcuni anni fa potevo andare su e giù per le scale della piattaforma senza avvertire fatica o dolore. Sento un brivido. Poi una domanda mi colpisce come un lampo: “Ho sprecato la mia vita?”

Una Vita Umana Sprecata

Le parole del grande santo Vaisnava del Bengala del sedicesimo secolo, Narottama Dasa Thakura, risuonano nella mia mente:

hari hari! viphale panama gonainu
manusya-janama paiya
radha-krsna na bhajiya
janiya suniya bisa khainu

“Signore, ho semplicemente sprecato la mia vita. Nonostante abbia ottenuto la forma umana, non ho adorato Radha e Krsna. Perciò ho consapevolmente bevuto del veleno.”
Torno nel mio ufficio, togliendo dalla mente tutto ciò che mi circonda. Voglio concentrarmi sulla mia vita spirituale. Sono preso da un senso di urgenza. Come un disperato, comincio a rivedere tutta la mia vita devozionale. Chiedo a me stesso: il mio canto dei santi nomi è abbastanza buono? Perché non provo un vero gusto per il canto? Perché canto i giri come un lavoretto di routine, come una qualsiasi altra attività? Perché la mia anima non implora il Signore? Perché sono così attaccato a questa vita monotona?
Il Signore desidera darci una residenza eterna nella Sua dimora spirituale. Solo un pazzo può non esserne interessato. Decido di svolgere il servizio devozionale con maggior serietà.
Mentre il Kali-yuga, l’attuale era degradata, si rafforza, le opportunità di cantare i nomi del Signore diminuiranno. Grazie a Srila Prabhupada ora ne abbiamo la possibilità. Facciamo allora il miglior uso di questa opportunità e non aspettiamo un’altra vita. Chi sa in quale tipo di corpo o in quale situazione ci troveremo nella prossima vita? Meglio sacrificare tutto in questa vita, diventare totalmente coscienti di Krsna a tornare a casa, da Dio.

Il Principio dello Yukta-Vairagya

Srila Prabhupada e i suoi predecessori esemplificarono e spiegarono lo yukta-vairagya, il modo per elevarsi spiritualmente usando le cose materiali per servire Krsna. I Vaisnava di oggi non vivono in luoghi appartati, ma preferiscono vivere dove possono predicare le glorie del Signore. Il livello più elevato di coscienza spirituale si sviluppa non distaccandosi dal mondo ma usando tutto al servizio del Signore. La vera coscienza di Krsna significa operare per soddisfare il Signore e non rifiutare di agire. Se impegniamo tutto al servizio di Krsna senza desideri personali, possiamo salvarci dalla contaminazione materiale e situarci sul piano trascendentale.
Se compiamo il lavoro materiale con efficienza ma senza sforzi eccessivi, possiamo trovare tempo prezioso da dedicare al servizio devozionale. Possiamo riservare una parte considerevole dei nostri introiti e del nostro tempo per diffondere il messaggio puro di Krsna. Possiamo cantare il maha-mantra con sincerità evitando tutte le offese, stare con i devoti, studiare le Scritture, eliminare tutti i coinvolgimenti non necessari dalla nostra vita, seguire tutti i principi di una vita regolata e condurre un’esistenza in armonia con la natura. Non c’è bisogno di cambiare lavoro, ma di cambiare la nostra coscienza.
Quando entro nel mio ufficio un avviso per un’altra riunione appare sul mio computer. Raccolgo i miei incartamenti e mi reco alla riunione, dove sono tutti sorridenti per il successo della società e per l’importante lavoro che stanno facendo. Non riesco a condividere il loro ottimismo e la loro sensazione di appagamento e di successo. Mi sento solo. Seguo meccanicamente le procedure. Sono completamente perduto nel mio mondo interiore, disperato per il modo insufficiente in cui faccio vita spirituale.
La sera a casa, quando mi siedo davanti all’altare, prego le Divinità di Gaura-Nitai di darmi il Loro aiuto per la mia vita spirituale. Prego per la misericordia del mio maestro spirituale, che mi ha indicato il cammino verso il Signore. Ringrazio tutti i devoti che mi hanno presentato la coscienza di Krsna e grazie ai quali la seguo ancora. Sono grato alla meravigliosa istituzione dell’ISKCON che Srila Prabhupada ha fondato e ai suoi discepoli e seguaci che portano avanti la sua missione in tutto il mondo in modo splendido. Ad un’anima sincera che desidera tornare a casa da Dio i nostri acarya hanno lasciato un patrimonio di informazioni e di istruzioni chiare per farlo. Dobbiamo solo seguirle senza perderci in speculazioni mentali e ricerche inutili.
Mi sento umiliato, ma deciso a migliorare la mia vita devozionale. Guardo anche indietro ai numerosi giorni in cui avevo preso la decisione di porre più entusiasmo nella mia vita spirituale senza però riuscire a mantenerla. Dopo tutto la vita ha il suo modo di dispiegarsi; vengo portato via dalle tempeste del tempo. Sono incapace di restare stabilmente ai piedi di loto del Signore, che è la fonte della nostra vita e di tutto ciò che esiste.
C’è però una speranza, quella che un giorno io perda ogni attaccamento per il mondo degli affari; la speranza che un giorno il Signore riverserà la Sua misericordia su di me in modo che possa purificarmi con il servizio devozionale. La speranza che un giorno Egli prenda me, Suo eterno figlio obbediente, nella Sua dimora eterna.

Indra Krsna Dasa, di anni 47, ricevette l’iniziazione da Sua Santità Jayapataka Swami Maharaja nel 2005. È laureato in ingegneria civile allo IIT di Kharagpur in India e una specializzazione in ingegneria strutturale allo IIT di Delhi. Vive a Dubai con la moglie e due figli. Ritorno a Krishna